Quando il meteo inizia a farci capire che la brutta stagione è alle porte, ci viene spesso un dubbio: le grondaie sono pulite? A parte i risvolti estetici, le grondaie in rame (vedi quelle di Opera Lattoneria) o acciaio ben lucido della nostra lattoniera a Roma, molto belle come elemento decorativo, devono essere perfettamente efficienti. Se le piogge si fanno intense, infatti, potrebbero non riuscire a convogliare l’acqua, che finirebbe da tutte le parti.
Pulire le grondaie, prima che sia tardi, è importante quando sono montate in posizioni a rischio, come vicine ad alberi, o dove c’è molta polvere. I detriti durante l’estate e l’autunno potrebbero accumularsi e diventare molto duri, quindi c’è il rischio che l’acqua delle prime piogge non basti per farli scorrere via.
Chi ha grondaie in rame sa che all’inizio sono di un bel colore rosso brillante, poi passano ad un marrone opaco e presto sono rovinate da righe verdastre. Prima che sia troppo tardi, si deve quindi provvede ad eliminare l’ossido.
Se le canale non sono troppo in alto, potete provvedere voi stessi a rimuovere l’ossido. Si usa un prodotto chimico che deve essere applicato in due fasi. La prima prevede di spruzzare la superficie della grondaia per permettere al prodotto di agire. Si devono aspettare alcuni minuti prima di proseguire.
Quando la schiuma avrà fatto effetto, bisogna prendere un panno robusto ma non troppo ruvido, spruzzarci il prodotto e cominciare a pulire la grondaia con olio di gomito. Attenzione perché la catalina è molto sottile e non si deve esercitare troppa forza.
L’ossido finirà nel panno, dovrete portarvi dietro anche un secchio con acqua tiepida per sciacquarlo, altrimenti rischiate di spostarlo da una parte all’altra. Munitevi di guanti, occhiali e mascherina se non volete avere irritazioni.
Se volete usare un metodo tradizionale, potete preparare il disossidante con aceto, succo di limone e bicarbonato, allungati in acqua calda. Questa soluzione si applica bene per ossidazioni molto sottili, mentre per quelle gravi con le macchie verdi, non è detto che il risultato sia soddisfacente.
Nelle grondaie finiscono per accumularsi rifiuti di ogni tipo. Una casa circondata dagli alberi avrà le canaline di scolo piene di foglie, ma non solo, perché persino i pollini sono insidiosi, perché si appiccicano e formano una patina.
Una grondaia piena di detriti funziona male e spesso a complicare la situazione ci sono muschio e funghi. Per la nostra sicurezza conviene dare una bella pulita alla canalina. Ci si deve munire di sacchetti secchielli e spatole per togliere gli accumuli.
Le strade per pulire la grondaia sono due: usando una scala o salendo sul tetto. Il momento migliore per queste operazioni, sia in estate che in inverno, è al mattino, quando non è troppo caldo o troppo freddo. Pulirla dal tetto è un’operazione pericolosa, perché il rischio di cadere è forte. Usate un’imbracatura professionale fissata ad un punto sicuro, ma se non siete sicuri, rivolgetevi ad una ditta specializzata per il lavoro.
Più agevole è usare la scala, che dovrà essere appoggiata alla grondaia. In ogni caso non fate mai il lavoro da soli, perché basta la minima distrazione per farsi del male sul serio e cadere. Se la grondaia comunque è quella di una tettoia al pian terreno, o che dà su una terrazza molto grande, vi conviene usare una scala a V, quelle con quattro piedini, oppure un trabattello estendibile.
Togliete lo sporco grossolano con la spatola, mentre per i detriti minori usate una pompa oppure un secchio con un po’ di sapone neutro e acqua tiepida, che lo aiuterà a lavorare meglio. Lo sporco se ne andrà via attraverso il collettore e la canalina fino allo scolo a terra. Difficilmente ci saranno problemi, ma a volte, negli anni, anche nelle tubature si può essere accumulato lo sporco.
Per prima cosa rimuovete il convogliatore a terra, quello curvo, perché è uno dei punti dove i detriti si accumulano maggiormente. Se il problema persiste e non esce l’acqua, oppure viene fuori a stento, vuol dire che qualche cosa ha bloccato le tubature. Potrebbero essere foglie, muschio e funghi oppure un uccello morto. Prendete un cordino lungo e legate ad una sa estremità una bella palla di metallo, magari di piombo, che passi senza problema dall’imboccatura e lasciatela cadere a peso morto lungo il tubo. Quando colpirà l’ostacolo, lo romperà in mille pezzi facendolo scendere.
Lasciate che la palla arrivi allo sbocco della canala e legate uno scovolino metallico all’altro capo, facendolo tirare dal vostro assistente. Quando non sentirete più ostacoli, date una bella lavata come prima e potrete essere sicuri che il tubo abbia ripreso la sua portanza.